Assegno familiare per gli iscritti alla Gestione Separata

Sono state estese alcune delle tutele per i dipendenti in maternità e paternità  anche ai collaboratori a progetto.

 

Agli iscritti alla Gestione separata, durante i periodi di congedo parentale e di maternità o paternità spetta l’assegno INPS per il nucleo familiare (ANF).

Agli stessi, viene riconosciuto il diritto alla contribuzione figurativa, che si conteggiano ai fini della pensione e dei requisiti previdenziali, per i periodi di astensione dal lavoro nei quali viene corrisposta una indennità di maternità.

Dunque il diritto all’ANF deve essere riconosciuto in tutti i casi in cui vi è diritto alla copertura figurativa per maternità, quindi in tutti i casi di congedo di maternità (ordinario, anticipato, prorogato ed anche con riferimento alle ipotesi di adozione e affidamento), congedo di paternità e congedo parentale coperti da tale contribuzione.

IVA per cassa da ottobre 2012

Il Decreto Sviluppo amplia la platea di soggetti che possono applicare l’IVA per cassa e posticipa il pagamento all’incasso della fattura.

Le imprese, gli artigiani e i professionisti che fatturano meno di 2 milioni di euro all’anno possono applicare l’IVA per cassa: è una delle novità previste del Decreto Sviluppo  e su cui si attende il decreto attuativo entro metà ottobre 2012.
Di fatto, viene ampliata la facoltà di scegliere questo regime fiscale differito in quanto si alza la soglia di fatturato rispetto ai 200.000,00 euro previsti dalla precedente legge.

Per l’entrata in vigore bisogna attendere un decreto attuativo del ministero dell’Economia, che dovrebbe arrivare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, quindi entro l’11 ottobre.

Per applicare l’IVA per cassa –  chi vende un bene o servizio posticipa il versamento e la detrazione IVA al momento del pagamento –  si deve esercitare specifica opzione, con modalità stabilite da Circolare dell’Agenzia delle Entrate.

Cessionari o committenti dei soggetti che scelgono la nuova IVA per cassa potranno invece detrarre l’IVA sull’acquisto all’emissione della fattura e non del pagamento.

Tale regime può essere applicato da imprese o professionisti che l’anno prima hanno fatturato fino a 2 milioni di euro (in caso di inizio attività, se si stima un fatturato entro tale soglia) e solo per operazioni verso imprese, professionisti e artigiani. 

Il soggetto IVA deve specificare la scelta sulla fattura inserendo la dicitura: “Operazione IVA con esigibilità differita ai sensi dell’Art. 7 DL.29.11.2008 n. 185 convertito in legge 2/2009“.

Non posso applicare l’IVA per cassa i soggetti che già si avvalgono di regimi speciali di applicazione IVA .

Sono escluse anche le operazioni nei confronti di cessionari o committenti che assolvono l’imposta mediante l’applicazione dell‘inversione contabile.

L’Erario ha diritto di riscuotere l’IVA a un anno dall’operazione, anche se non è ancora stato effettuato il pagamento (con l’eccezione del caso in cui il cliente sia assoggettato a procedure concorsuali).

Riforma del Catasto in Parlamento

Arriva alla Camera l’atteso Ddl sulla delega fiscale, che prevede anche la riforma del Catasto, una delle grandi novità introdotte dal governo Monti insieme all’IMU.

La rivoluzione più importante riguarda la rivalutazione degli immobili, non più basata sui vani catastali ma su parametri come il quartiere e i metri quadri per avvicinarsi il più possibile all’effettivo valore di mercato.

Una volta definita, la revisione del sistema del Catasto fabbricati sarà attuata dall’Agenzia del Territorio in collaborazione con i Comuni, così da definire la nuova rendita catastale ed il valore patrimoniale di ciascuna unità immobiliare,  sostituendo l’attuale sistema per categorie e classi con uno basato su localizzazione e caratteristiche edilizie.

La rendita media ordinaria degli immobili sarà valutata in base ai valori di mercato,  verranno determinati appositi meccanismi di adeguamento periodico, con un inevitabile aumento delle tasse (che si auspica venga compensato con una rimodulazione delle aliquote).

La rivalutazione del valore del patrimonio immobiliare andrà ad incidere, inevitabilmente, anche sull’ISEE e quindi sull’accesso a molte prestazioni del Welfare.

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