Il capitolo TFR in busta paga è rimasto aperto fino all’ultimo
e alla fine inserito in Finanziaria, con 100 mln di risorse (a garanzia INPS e controgaranzia dello Stato) per l’anticipo del trattamento di fine rapporto per chi vorrà averlo in busta paga. (opzione irrevocabile fino al 2018).
Sarà dunque il lavoratore a scegliere se farselo versare o meno e le banche anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il TFR in busta paga.
L’opzione irrevocabile fino al 2018.
La misura, che diventerà operativa in via sperimentale per un triennio a partire dalle retribuzioni di marzo 2015, riguarda i lavoratori del settore privato con anzianità di servizio di almeno 6 mesi (presso lo stesso datore di lavoro).
Possono aderirvi anche coloro che hanno deciso di destinare il Tfr ai fondi di previdenza integrativa.
Mentre restano fuori dalla novità: i lavoratori pubblici, i domestici, e i lavoratori agricoli.
Sono inoltre esclusi anche i datori di lavoro in crisi o soggetti a procedure concorsuali.
Come funziona: a fronte della richiesta del dipendente, l’impresa si fa rilasciare dall’INPS una certificazione di diritto alla prestazione, che viene poi trasmessa alla banca che, a sua volta, eroga il finanziamento.
La misura sarà attivata verso metà anno – previo decreto attuativo e convenzione con l’ABI (non è prevista obbligatorietà tra gli istituti di credito) – ma avrà effetto retroattivo sul 2015.
Il “bonus 80 euro” viene riconfermato, senza ampliamento della platea alle famiglie numerose monoreddito. Gli 80 euro diventano strutturali ma diventano una detrazione.
Detrazioni fiscali
Non c’è ancora il riordino delle detrazioni ma un gruppo di lavoro opererà per sfoltirne il numero, rispetto alle attuali 700 voci. Vengono salvaguardate le detrazioni a maggior impatto sociale come le spese mediche o i mutui sulla prima casa.
IVA
Dal 2016 viene abolito l’obbligo di Dichiarazione unificata e si fissa a febbraio la scadenza per la Dichiarazione IVA. Addio anche alla Comunicazione dati IVA
La tassa comunale unica
Il Governo si impegna a revisionare la normativa inerente la tassazione immobiliare comunale, garantendo semplificazione e certezza della norma per i contribuenti, una maggiore autonomia tributaria ai comuni, un sistema armonizzato di agevolazioni sul territorio nazionale per le abitazioni principali.
Tfr in busta paga
La prima vera novità è la tanto discussa possibilità per il lavoratore di poter anticipare su base volontaria il proprio trattamento di fine rapporto in busta paga. La misura, che diventerà operativa in via sperimentale per un triennio a partire dal 2015, riguarda i lavoratori del settore privato.
Decontribuzione
Incentivate le assunzioni a tempo indeterminato.
Le assunzioni agevolate saranno solo quelle effettuate dai datori di lavoro che assumono personale dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.
Le imprese che intendono assumere dal prossimo anno un lavoratore con la formula del contratto a tempo indeterminato, sarà esente dal pagamento dei contributo per ben tre anni.
L’agevolazione avrà un limite massimo annuo di 6.200 euro.
L’agevolazione, in particolare, non varrà per il lavoro agricolo, per il lavoro domestico e per l’apprendistato.
Restano esclusi, altresì, le assunzioni di lavoratori che nei sei mesi precedenti sono stati occupati con contratto a tempo indeterminato “presso qualsiasi datore di lavoro” e non spetta alle persone che abbiano già avuto benefici su assunzioni a tempo indeterminato.
Inoltre, l’agevolazione non è accessibile per i lavoratori che fanno parte di imprese collegate o controllate.
Il nuovo bonus non è cumulabile con altri sgravi o riduzioni contributive.
Pertanto, il lavoratore assunto deve essere alla ricerca di prima occupazione o disoccupato da almeno sei mesi o con contratti di lavoro diversi da quello standard a tempo indeterminato.
Incentivi cancellati
Cancellati i seguenti incentivi:
– sgravio contributivo ex art. 8, c. 9 della L. n. 407/1990 (ossia lo sgravio contributivo per l’assunzione di soggetti disoccupati di lunga durata almeno 24 mesi;
– incentivo ex art. 7, c. 9 del D.Lgs. n. 167/2011 che consentiva per un anno di mantenere i benefici contributivi allo scadere del percorso di apprendistato.
Bonus Irap
Alleggerito il costo del lavoro, infatti dal prossimo anno, tale costo sarà integralmente deducibile dalla base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Ammortizzatori sociali
Sul fronte degli ammortizzatori sociali sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro netti.
Il riordino degli ammortizzatori sociali prevede numerose novità: innanzitutto scompare la cassa integrazione in caso di cessazione dell’attività dell’azienda o di un ramo di azienda; i contratti di solidarietà saranno estesi anche alle aziende che attualmente non possono usufruirne (Pmi sotto i 15 dipendenti) e potranno essere utilizzati anche per creare nuova occupazione; viene rimodulato l’ASpI “rapportando la durata dei trattamenti alla storia contributiva del lavoratore”; estensione dell’Aspi anche ai co.co.co.