La Remissione in bonis

La remissione in bonis è una particolare forma di ravvedimento operoso,  introdotta  dal Decreto Semplificazioni, con la quale è possibile sanare dimenticanze formali o relative a regimi opzionali o che permettono di fruire di determinati benefici fiscali o  correggere comunicazioni e adempimenti fiscali fuori tempo.

Lo scopo è di semplificare gli adempimenti tributari a carico dei contribuenti e di ridurre gli oneri amministrativi anche delle imprese, ma solo relativamente a quei comportamenti che non hanno effetti negativi per l’Erario.

L’omissione di un determinato adempimento può comportare la decadenza dal beneficio o del regime fiscale in essere, con la remissione in bonis è possibile regolarizzare, anche tardivamente, questa dimenticanza purchè la stessa non sia stata già constatata dal Fisco e che a carico del contribuente non vi siano in corso ispezioni, verifiche o attività di accertamento.

Il contribuente inoltre deve essere in possesso dei requisiti sostanziali che gli consentono di aderire a regimi fiscali opzionali o di accedere ai benefici relativi all’adempimento omesso, già in data antecedente alla sua scadenza originaria.

Per usufruire della remissione in bonis è necessario presentare tale istituto in occasione della prima scadenza utile  dopo il termine  previsto per effettuare la comunicazione o l’adempimento omesso.

L’unica eccezione riguarda quelle irregolarità per le quali, al 2 marzo 2012, pur essendo già scaduto il termine di presentazione della prima dichiarazione utile è ancora possibile presentarne una relativa al periodo d’imposta nel quale l’adempimento è stato omesso (valido ad esempio per i contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare). In questo caso il termine per la remissione in bonis è stato eccezionalmente fissato al 31 dicembre 2012.

Nell’istituto della remissione in bonis è previsto il versamento di una sanzione minima pari ad € 258,00 da versare contestualmente mediante modello F24.

Agenzia delle Entrate – circolare n.38/E

Dichiarazione IMU verso una proroga

Entro il 1° ottobre 2012 dovrebbe essere presentata la dichiarazione Imu, ma il modello di dichiarazione non è ancora al momento disponibile, tanto che, secondo la stampa specializzata appare inevitabile la proroga dell’adempimento, la data all’orizzonte sarebbe quella del 31 ottobre prossimo.

La probabile proroga nasconde i ritardi nella  predisposizione del nuovo modello dichiarativo e delle relative istruzioni che dovranno chiarire alcuni punti problematici della disciplina Imu.

Nella platea rientrano tutti gli immobili locati o affittati, quelli strumentali all’attività d’impresa e in generale quelli di soggetti Ires.

Un mese di tempo in più potrebbe offrire l’occasione di rivedere i confini della platea destinataria dell’obbligo, e di correggere alcuni passaggi problematici come quello che di fatto rende quasi impraticabile il vecchio ravvedimento lungo.

Beni ai soci: troppe difficoltà di ordine tecnico, comunicazione prorogata al 2 aprile 2013

E’ stata prorogata a martedì 2 aprile 2013 la comunicazione dei beni intestati a società e concessi in utilizzo  ai soci o ai loro familiari (sia per l’anno 2011 che per il  2012).

 

Entro questa data le società che concedono beni come, tra gli altri, auto, imbarcazioni, aerei, immobili devono trasmettere un elenco dettagliato all’Agenzia delle Entrate.

Non vanno comunicati tutti quei beni sotto i 3mila euro (Iva esclusa) di valore: è il caso, per esempio, di telefonini, smartphone o computer portatili; e comunque, società semplici, enti non commerciali e imprese agricole non sono obbligati all’invio.

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