E’ l’effetto degli aumenti decisi dai Comuni che hanno sfruttato i margini di manovra previsti dal D.L. 201/2011 per alzare il livello del nuovo tributo.
L’aliquota ordinaria è arrivata allo 0,97% rispetto allo 0,76% con cui è stato calcolato l’acconto. Tra i più colpiti dai rincari i proprietari di seconde case e abitazioni sfitte ai quali spesso viene applicata l’aliquota più alta (1,06%). In termini percentuali la differenza più alta – oltre l’80% – riguarda i fabbricati rurali strumentali, anche se questo dipende dal fatto che l’acconto di giugno per questi immobili era ridotto al 30%. Per la prima casa il saldo è in media più caro del 50% rispetto all’acconto ma questo riguarda le famiglie senza figli. Negli altri casi, invece, il maggior valore delle detrazioni amplifica l’incremento percentuale. Ad Ancona una coppia con un figlio pagherà il 150% in più rispetto a giugno.
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perchè la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno di noi, perchè senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
Novità in tema di Posta Elettronica Certificata nel Decreto Sviluppo Bis , pubblicato sulla G.U. nr 245 del 19-10-2012 – supplemento ordinario n.194.
Obbligo che varrà per le imprese individuali che inizino la propria attività a partire dal 20 ottobre 2012 (data di entrata in vigore del decreto Sviluppo Bis) e scatterà nel momento stesso in cui verrà presentato l’atto dell’iscrizione al Registro Imprese.
Le imprese individuali attive e non soggette a procedura concorsuale dovranno depositare presso il Registro delle imprese competente il proprio indirizzo di PECentro la scadenza del 31 dicembre 2013.
Nel caso in cui questo non avvenga, l’ufficio del Registro delle imprese imporrà all’impresa individuale che ha presentato domanda di iscrizione senza aver depositato il proprio indirizzo PEC una sanzione, secondo quanto previsto dall’articolo 2630 del codice civile.
In più la domanda verrà sospesa per un periodo di tre mesi, durante il quale l’impresa dovrà depositare l’indirizzo di posta elettronica certificata.
Viene inoltre istituito un Indice nazionale degli indirizzi PEC, denominato INI-PEC, che imprese e professionisti depositano presso il Registro delle imprese e gli Ordini o Collegi professionali, con l’obiettivo di favorire la presentazione di istanze, dichiarazioni e dati e lo scambio telematico di informazioni e documenti tra la Pubblica Amministrazione e imprese e professionisti.